2002 - Libera Professione - Bologna

Curiosità’, dubbi, interrogativi rispetto alla “libera professione “e al suo significato sono abbastanza ricorrenti tra le nuove generazioni di assistenti sociali e rimandano ad una domanda implicita relativa a forme e modi possibili del progetto di ” mettersi in proprio “. Un’esperienza e una storia personale può’ essere uno strumento per una prima analisi di dati e informazioni con una doppia lettura , soggettiva e professionale/sociale , che propone qualche orientamento e dei significati rispetto all’esercizio della libera professione di assistente sociale nelle prospettive di oggi.
Le note sono cronaca e sintesi di un viaggio professionale che dura da circa 15 anni e rimandano ad una ricerca sul campo , soggettiva e personale , relativa ai processi di esplorazione e demarcazione più’o meno netta tra un lavoro nel “mondo dei servizi” e della PubblicaAmministrazione e un lavoro nel mondo delle “libere professioni”. Un’esperienza può essere ripensata per tentare di definire confini e limiti ma anche potenzialità’ della professione e s’intreccia ad alcune argomentazioni di fondo, sulla natura e le caratteristiche , i problemi e i vantaggi del “lavoro in proprio “ e della libera professione in Italia. La mia esperienza può essere considerata un spazio di transito e di passaggio in cui da un lato si e’ esplorato uno spazio potenziale , dall’altro si e’ messa in discussione una tradizione e una cultura professionale , dei modelli conosciuti

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